Per semantica si intende, quel livello dell’analisi linguistica (per usare la terminologia strutturalista) incentrato sullo studio del significato delle parole o, nel caso della semantica frasale, del significato che le parole assumono all’interno di un’espressione complessa (si confronti, ad esempio, il significato di it. cane ripsettivamente in il mio cane abbaia e in quell’uomo canta da cane).
Dal momento che i suoi confini metodologici sfumano in domini scientifici diversi e diversamente caratterizzati per finalità di ricerca, la semantica ha costituito a lungo una vera e propria crux desperationis per i linguisti, tanto da essere ostracizzata dalle corporazioni ufficiali di linguisti, in un’epoca, quella grosso modo coincidente con l’ultima parte dell’Ottocento, in cui l’attenzione della disciplina era quasi completamente assorbita dalla ricerca della regolarità delle “leggi fonetiche”, consistenti nella ricerca delle condizioni per cui i suoni di una certa lingua mutano, ad un certo punto della loro storia, in maniera sistematica (ovvero, a parità di contesto, nello stesso modo, salvo che non intervengano condizionamenti psicologici).
Non è pertanto inusuale sentir parlare della semantica come disciplina di frontiera, a cavallo di varie discipline e dai contenuti sfumati: concettuali, emotivi, psicologici, relati agli aspetti comunicativi.
Cfr. Ullmann Stephen, La semantica. Introduzione alla scienza del significato, Il Mulino, Bologna, 1962